Newsletter Anno X n. 40 del 3 novembre 2009
www.governo.it notizie@governo.it
Audio newsletter
In questo numero:
- Riforma dell'Università italiana
- Riforma del processo civile, mediazione controversie civili e commerciali
- Via libera al rifinanziamento delle missioni all'estero
- Fondo di garanzia per i nuovi nati ai nastri di partenza
- Lavoro dipendente, congedi al padre anche se la mamma è casalinga
- Com-Pa 2009, i Servizi al Cittadino e alle Imprese
Riforma dell'Università italiana
Il 28 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di legge, presentato dal Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica, Mariastella Gelmini, che riforma il sistema universitario. Entro sei mesi dall'approvazione della legge le università dovranno approvare statuti con determinate caratteristiche, delle quali segnaliamo le più salienti: sarà adottato un codice etico; ci sarà un nucleo di valutazione d'ateneo a maggioranza esterna; saranno gli studenti ad esprimere una valutazione dei professori, determinante per l'attribuzione dei fondi alle università da parte del ministero. Quanto alla riorganizzazione interna: forte riduzione delle facoltà (al massimo 12 per ciascun ateneo); l'abilitazione nazionale sarà la condizione per l'accesso all'associazione e all'ordinariato; l'abilitazione a professore avrà cadenza annuale; l'attribuzione dell'abilitazione avverrà in base a criteri di qualità, stabiliti con Decreto Ministeriale; sarà netta la distinzione tra reclutamento e progressione di carriera: entro una quota prefissata (1/3) i migliori docenti dell'ateneo che conseguono l'abilitazione nazionale al ruolo superiore potranno essere promossi con meccanismi meritocratici; sarà messa a bando pubblico per la selezione esterna una quota importante (2/3) delle posizioni di ordinario e associato; saranno semplificate le procedure per i docenti di università straniere che vogliano partecipare alle selezioni per posti in Italia. Inoltre: revisione e semplificazione della struttura stipendiale del personale accademico; revisione degli assegni di ricerca; abolizione delle borse post-dottorali; nuova normativa sulla docenza a contratto; chiarificazione delle norme sul collocamento a riposo dei docenti. Per finire: gli atenei in dissesto finanziario saranno commissariati; le risorse saranno trasferite dal Ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica; gli scatti stipendiali saranno riconosciuti solo ai professori migliori.Dossier "Riforma dell'Università italiana"
Fondo di garanzia per i nuovi nati ai nastri di partenza
Riforma del processo civile, mediazione controversie civili e commerciali
La mediazione delle controversie civili e commerciali è il nuovo istituto giuridico proposto dal ministro della giustizia, Angelino Alfano, in attuazione di una delle deleghe date al governo per la riforma del processo civile. La mediazione mira a indurre le parti al ripristino in funzione dei loro interessi, cioè a mediare tra le parti che possono ancora avere degli interessi in comune. In alcune materie particolarmente conflittuali la mediazione sarà obbligatoria prima di avviare un giudizio civile in tribunale (p. e., liti in materia di condominio e locazione, contratti bancari, finanziari e assicurativi). In tutte le altre materie, la mediazione sarà esperibile o su volontaria scelta delle parti, o su invito del giudice che, nel corso di un processo, ritiene possibile trovare, entro 120 giorni, una conciliazione tra le parti con l'aiuto di un mediatore. Qualora l'accordo non venga raggiunto, il mediatore farà una proposta finale di risoluzione della controversia: spetterà alle parti accettare o no. È da tener presente che, se la sentenza del giudice che interviene in mancanza di un accordo tra le parti corrisponde alla proposta finale del mediatore, le spese del processo saranno sopportate dalla parte che ha rifiutato la soluzione conciliativa. L'organismo dove il mediatore presterà la sua opera sarà vigilato dal Ministero della Giustizia. Il decreto legislativo sulla mediazione civile passa ora all'esame delle Commissioni parlamentari competenti per poi tornare in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo.Via libera al rifinanziamento delle missioni all'estero
Il Consiglio dei ministri n. 67 ha approvato il decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali per il periodo 1 novembre - 31 dicembre 2009. Il decreto autorizza una spesa complessiva di 224,8 milioni di euro a fronte di una disponibilità residua di 181 milioni. La differenza sarà coperta con un'integrazione a carico dei bilanci dei ministeri degli Esteri e della Difesa. L'importo del rifinanziamento delle missioni internazionali ha spiegato il ministro La Russa in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, è leggermente maggiore rispetto a quanto previsto qualche mese fa, in virtù della permanenza di 400 militari inviati in Afghanistan per le elezioni presidenziali. Il decreto si basa su una presenza di 3.150 militari italiani in Afghanistan, e 2.080 in Libano (con una riduzione minima di 20 unità). Il ministro della Difesa, La Russa, ha espresso soddisfazione per l'approvazione da parte della Camera, il 27 ottobre, del Disegno dei legge relativo all'istituzione della giornata in ricordo dei militari e dei civili caduti nelle missioni internazionali di pace. La proposta prevede l'istituzione della solennità civile il 12 novembre, da ricordarsi nelle scuole di ogni ordine e grado. È anche prevista l'organizzazione di convegni, incontri e dibattiti. L'auspicio del ministro è che il disegno di legge diventi legge prima del 12 novembre, anniversario dell'attentato alla caserma di Nassiriya, dove persero la vita diciassette militari e due civili italiani.Fondo di garanzia per i nuovi nati ai nastri di partenza
Tutte le famiglie che hanno un bambino nato o adottato nel 2009, 2010 e 2011 possono chiedere un prestito garantito di 5.000 euro a tassi agevolati. L'iniziativa è diventata operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del relativo regolamento. Le risorse finanziarie stanziate sono circa 85 milioni di euro per il triennio; il decreto definisce le modalità per richiedere il prestito e attivare il Fondo di garanzia. Sono ammessi alla garanzia del Fondo le operazioni di finanziamento a favore dei soggetti esercenti la potestà genitoriale; nel caso di potestà o affido condiviso è consentito un solo prestito. I finanziamenti hanno una durata non superiore a cinque anni. Possono effettuare le operazioni di finanziamento garantite dal Fondo le banche e gli intermediari finanziari. La garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50 per cento del finanziamento ed è incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta. L'ammissione delle operazioni di finanziamento alla garanzia del Fondo avviene esclusivamente per via telematica, con le seguenti modalità: il finanziatore, raccolta la documentazione attestante il possesso dei requisiti per ottenere il finanziamento, comunica al gestore la richiesta di attivazione della garanzia del Fondo per i finanziamenti previsti; il gestore assegna alla richiesta un numero di posizione progressivo, secondo l'arrivo della richiesta, verifica la disponibilità del Fondo e comunica al finanziatore l'avvenuta ammissione alla garanzia del Fondo; il finanziatore, a pena della sospensione della facoltà di operare con il Fondo, comunica al gestore l'avvenuto perfezionamento dell'operazione di finanziamento ovvero la mancata erogazione del finanziamento entro sessanta giorni lavorativi dalla richiesta.
Nenhum comentário:
Postar um comentário