segunda-feira, 8 de fevereiro de 2010

Única foto da primeira viagem ao Pólo Sul é encontrada na Austrália

Única foto da primeira viagem ao Pólo Sul é encontrada na Austrália

A única fotografia conhecida da expedição que alcançou pela primeira vez o Polo Sul foi encontrada nos arquivos da Biblioteca Nacional da Austrália, segundo informações da agência estatal AAP.
Harald Ostgaard Lund, um historiador norueguês, descobriu a imagem após analisar durante meses mais de 700 mil imagens da galeria digital da instituição. A fotografia, datada de 1911, mostra o explorador norueguês Roald Amundsen na sua chegada ao ponto mais meridional do globo.
Ela foi tomada pelo fotógrafo australiano Edward W. Searle e incluída em seu álbum Vistas da Tasmânia. O historiador viajou à Austrália no começo do ano na busca dos originais das cópias das imagens cedidas pela família de Amundsen ao Museu Nacional da Noruega.
"Com tantas fotos antigas em nossa coleção, foi quase um milagre poder encontrar esta tão valiosa", afirmou a diretora da Biblioteca Nacional da Austrália, Linda Groom.
Amundsen chegou ao Polo Sul dia 14 de dezembro de 1911, ganhando a corrida de 34 dias contra o aventureiro britânico Sir Robert Falcon, que perdeu a aposta por empregar cavalos mongóis em vez de cachorros para puxar seus trenós. A fotografia será cedida nas próximas datas à Noruega, que em 2011 celebrará o centenário da proeza.

Fonte: Agência EFE / Terra

Texto escrito por: Ricardo Sodré Andrade · Seção: Notícias

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Berlusconi e i figli, il pranzo «distensivo»

Posted: 08 Feb 2010 12:48 AM PST

Berlusconi e i figli

Milano — A mezzogiorno di domani i cinque figli di Silvio Berlusconi sono attesi a villa San Martino, ad Arcore. Il tradizionale pranzo di famiglia del lunedì è infatti stato spostato al giorno dopo per impegni istituzionali del presidente del Consiglio. Ma se davvero dovessero presentarsi tutti, sarebbe la prima volta, da quando è venuta alla ribalta la separazione tra il Cavaliere e Veronica Lario, che si ritroverebbero seduti intorno allo stesso tavolo i due figli avuti dal primo matrimonio — Marina (43) e Pier Silvio (41 ad aprile)—e i tre avuti dal secondo — Barbara (25), Eleonora (23) e Luigi (21). Per il padre questa è la buona occasione per affrontare con loro alcuni temi, come la divisione del patrimonio e anche lo stato della causa di separazione? Difficile dirlo. Non è certo che alla fine ci saranno tutti e cinque, visto che qualcuno deve ancora dare la conferma. Intanto, però, intorno a questo pranzo si sta ricamando moltissimo. Sia perché c'è la separazione in corso, sia perché fino ad oggi uno dei nodi ancora irrisolti all'interno della famiglia è il ruolo da assegnare ai tre figli più piccoli. Eleonora ha cominciato questa settimana il suo stage in Fininvest, dove, fresca della sua laurea in Economia e commercio presa alla St. John's University di New York, ha intenzione di testare le sue capacità nel campo del management. Per Luigi, laureando alla Bocconi, si profila un apprendistato in Mediolanum.

Infine Barbara da gennaio si è concentrata sulla sua tesi, il concetto di libertà in Amartya Sen, e prevede di laurearsi in filosofia a luglio. I suoi interessi, lei non l'ha mai nascosto, sono per il mondo dell'editoria. In passato ha detto che sarebbe stato proprio il padre a prometterle un futuro ruolo in Mondadori. Ma queste sue dichiarazioni andrebbero inevitabilmente a scontrarsi con lo stato delle cose, visto che a capo della casa editrice, in qualità di presidente, c'è la primogenita Marina, e non da ieri. Un punto nevralgico, questo, che nei mesi scorsi ha creato tensioni tra le due sorelle. Tensioni ora apparentemente appianate, tanto che i rapporti sono tornati civili e domenica scorsa le loro due famiglie hanno trascorso una giornata insieme nella villa sul lago. Ma è anche vero che Silvio Berlusconi da circa un anno evita di toccare questo tema proprio per non affrontare il problema di Barbara. Lei, nel frattempo, dopo aver avuto due bimbi, ha deciso di concludere i suoi studi universitari e prepararsi a entrare, a settembre, nel mondo del lavoro. In quale ruolo, si vedrà. Dunque il pranzo di domani si prospetta più che altro come un messaggio che il premier intende mandare all'esterno, per dire che i suoi cinque figli sono tutti solidali con lui, o quantomeno non gli sono dichiaratamente ostili. Ma essendo un invito aperto anche ad altri esponenti dell'impero Fininvest, appare difficile, anche se niente si può escludere, che il Cavaliere affronti temi più strettamente familiari.

Quello che inoltre trapela da amici vicini a Veronica Lario è che lei ha ribadito più volte ai figli che il loro destino lavorativo non è stato inserito nella trattativa di separazione. Non ufficialmente, almeno. «È la storia mia e di vostro padre—avrebbe detto loro Veronica— riguarda solo noi due». E su questo punto anche Berlusconi avrebbe assicurato di non voler confondere i piani. Dunque nel piatto della trattativa non ci sarebbero i ruoli per i tre figli della coppia. Semmai, si sarebbero accavallate temporalmente due situazioni: la separazione e il naturale affacciarsi dei tre ragazzi alla vita lavorativa. Ma per il premier questo rappresenta un nodo ancora più complicato da sciogliere.

Angela Frenda
http://www.corriere.it/

Educação: a difícil arte do equilíbrio

Posted: 08 Feb 2010 12:44 AM PST

Roma, Ansa - Um quarto dos casais italianos usam o castigo corporal, do tapa à surra, como instrumento de "educação" dos filhos, segundo uma sondagem divulgada nesta sexta-feira.

O levantamento foi realizado pela organização humanitária Save the Children, em colaboração com o instituto italiano de pesquisas sociais Ipsos.

Os pais italianos, diz a pesquisa, vivem seu papel educativo como um "equilíbrio contínuo entre a dimensão normativa, a afetiva e a punitiva, e se consideram menos severos do que seus próprios pais".

Na educação das crianças, os pais italianos dosam os múltiplos aspectos da seguinte forma: 37% de afeto, 30% de diálogo, 23% de regras e 10% de castigos.

Veneto avança projeto para revelar a história da emigração para as mais diferentes partes do mundo

Posted: 08 Feb 2010 12:36 AM PST

Depois do Uruguai, a história da emigração veneta no Peru será lançada em breve

A história da emigração veneta no Brasil e na Argentina já foi analisada e estudada em diferentes publicações. Porém, a região persegue um objetivo: fazer conhecer o fenômeno em países onde foi numericamente menos relevante e menos conhecida.

Por isso, na mesma direção de volumes já publicados sobre a África do Sul e Chile, recentemente foi lançado o livro de autoria de Flavia Colle "Destinazione Uruguay", que faz um relato da história, da preservação da identidade e das atividades dos imigrantes e descendentes venetos no país.

Conforme já anunciara o assessor para fluxos migratórios da região, Oscar De Bona, por da Giornata della Consulta dei Veneti nel Mondo, realizada em Montevideo, no final do ano passado, um novo volume já está em elaboração sobre a emigração veneta no Peru

Il libro "Destinazione Uruguay" realizzato da Flavia Colle per conto dell'assessorato regionale ai flussi migratori , secondo há detto l'assessore Oscar De Bona segue quelli già realizzati sul Sud-Africa e sul Cile con le medesime finalità: far conoscere cioè attraverso le testimonianze di alcuni dei protagonisti la storia dell'emigrazione veneta nei diversi Paesi, principalmente in quelli in cui è numericamente meno rilevante e meno conosciuta rispetto a realtà come il Brasile e l'Argentina.

De Bona ha annunciato che è già in preparazione la prossima opera di questa serie che riguarderà il Perù.

lavia Colle ha raccontato lo sviluppo di questa ricerca che ha preso in esame una realtà come l'Uruguay poco studiata finora dal punto di vista dell'emigrazione.

Il volume comprende una breve illustrazione storica dell'Uruguay fino ai giorni nostri, seguita da un'analisi dei flussi migratori provenienti dal Veneto basata su una ricerca realizzata da Andrea Boschiero, coordinatrice della commissione dell'Associazione Nuove Generazioni Venete in Uruguay.

La parte più rilevante del libro è affidata alle interviste ad alcuni degli emigrati che attraverso i loro racconti di vita contribuiscono a far emergere un capitolo inesplorato della storia dell'emigrazione che ha come denominatore comune lo spirito di iniziativa, la concretezza e la capacità di affrontare e superare difficoltà e ostacoli, pur rimanendo sempre legata affettivamente al Veneto.

Redação revista eletrônica Oriundi

Colombo comemora 120 anos inaugurando Memorial do Imigrante Italiano e lançando selo

Posted: 08 Feb 2010 12:31 AM PST

Além da inauguração da casa que vai abrigar o Memorial do Imigrante Italiano, Colombo lançou selo comemorativo aos seus 120 anos.

O Memorial do Imigrante Italiano "Casa Eugênio Motin" foi inaugurada pelo prefeito J. Camargo, a secretária do Turismo, Maria Micheli Mocelin, como parte das comemorações do aniversário do município paranaense de Colombo, na região Metropolitana de Curitiba. Após a inauguração, a casa foi aberta à visitação. Os cômodos são mobiliados com objetos doados por várias famílias de descendência italiana do município. A casa, da década de XX, foi doada pela família do Sr. Eugênio Motin e recuperada para ser instalada no Parque Municipal da Uva, como o memorial do imigrante.

Estiveram presentes diversas autoridades municipais, os familiares do Sr. Eugênio Motin, dos empreendedores do Circuito Italiano Rural e os visitantes além da inauguração, puderam prestigiar as atrações da 47ª Festa da Uva e do Vinho.

Selo comemorativo

Casa do início do século passado foi doada pela família Motin para a instalação do Memorial do Imigrante Italiano em Colombo. Foto divulgação

O lançamento dos selos comemorativos ocorreu na tenda da praça de alimentação do Parque Municipal da Uva. A Prefeitura Municipal, em parceria com os Correios, mandou confeccionar 3.600 selos comemorativos ao aniversário da cidade. Os selos serão utilizados nas cartas oficiais, encaminhadas pela Prefeitura e também distribuídos nas escolas para utilizarem da mesma forma.

Além dos selos distribuídos nas cartas da Prefeitura e escolas, os Correios vão usar um carimbo comemorativo. O selo personalizado e o carimbo comemorativo irão circular no Brasil e no exterior, nas peças filatélicas (colecionadores) e correspondências, o que espalhará a homenagem, como afirma o prefeito J. Camargo. "Essa propagação da homenagem, efetiva nossa intenção com os selos e o carimbo, que é homenagear nossa cidade. Uma cidade com a história linda que tem nossa Colomb merece mostrar ao máximo de pessoas possíveis que a criação do município está comemorando 120 anos." A peça, carimbada e assinada, passará a fazer parte do acervo filatélico dos correios e servirá como fonte de pesquisas e registro deste histórico acontecimento.

Redação revista eletrônica Oriundi

Obra revela o curioso e criativo significado dos sobrenomes italianos

Posted: 08 Feb 2010 12:20 AM PST

Aos 57 anos, bisneto de imigrantes, o professor de lingüística e pesquisador Ciro Mioranza, continua com uma disposição inquebrantável quando se trata de estudar questões relacionadas à italianidade. Assim é que, desta vez editado pela Larousse, lançou Filius Quondam – A origem e o significado dos sobrenomes italianos.

Com mais de 25 mil itens, a obra não pode ser classificada como um mero dicionário de nomes, na medida em que os verbetes foram dissecados com base em considerações não apenas do campo da lingüística como igualmente da história, da geografia e da antropologia, entre outras áreas do conhecimento.

Além do exaustivo trabalho de pesquisa, que se prolongou por mais de uma década, a obra tem o mérito de ser escrita em português. Na Itália, há diferentes publicações sobre esse curioso e criativo universo dos sobrenomes atribuídos na península, pólo irradiador da cultura ocidental. É o caso, por exemplo, do Dizionario Ragionato dei cognomi italiani, de Michele Francipane, com 1044 páginas, publicado pela Mondadori, e que refere a existência de 350 mil cognomi.

O autor já prepara uma segunda edição, onde constarão referências de cerca de outros 20 mil sobrenomes, e pretende lançar ainda um terceiro volume, buscando perfazer 70 mil linhagens, muitas das quais se obtém a origem a partir de consulta a documentos da época do medievo. Mioranza admite que os cognoni italiani que podem ser encontrados nos mais diferentes países do mundo chega a 250 mil.

No Brasil, com mais de 25 milhões de descendentes, a obra deverá despertar a atenção. Afinal, sempre é interessante, para quem ainda não sabe, ter noção de que Conte é conde, Marchese é marques, Zago é sacristão, Ferrari são os ferreiros, Quércia é Carvalho, Rossi é Ruivo e assim por diante.

Na verdade, segundo a obra publicada na Itália pela Mondadori, o sobrenome Rossi, com sua "família", como Rossetti e Russo, é o mais difundido no país, cuja população, durante muito tempo, denominava as crianças com nomes de santos. Depois é que surgiram nomes próprios como sobrenomes, assim como nome de localidades e de profissões.

Filius Quondam – A origem e o significado dos sobrenomes italianos
Ciro Mioranza
Páginas: 416
Formato: 15,5 x 23 cm
Preço: R$ 59,90

Redação revista eletrônica Oriundi

Tragedia in montagna

Posted: 07 Feb 2010 06:30 AM PST

Carnaval

Posted: 07 Feb 2010 06:26 AM PST

Carnevale Ladino: da Canazei a Penia, è il tempo delle maschere

Posted: 07 Feb 2010 06:20 AM PST


Val di Fassa In Val di Fassa è una tradizione irrinunciabile. Balli, cortei e scorribande goliardiche. Protagoniste le antiche "faceres" di legno.

Foto del giorno

Posted: 07 Feb 2010 06:18 AM PST


Venezia, il volo dell'angelo - Con il tradizionale volo dell'Angelo - a indossarne il suggestivo costume quest'anno Bianca Brandolini D'Adda- il Carnevale è ufficialmente inziato a Venezia. Da oggi seguiranno dieci giorni di festeggiamenti. Ad assistere al rito davanti al campanile di Piazza San Marco oltre 70 mila persone. (Foto Reuters)

Il mondo del ciclismo è in lutto, il ct Ballerini muore durante un rally

Posted: 07 Feb 2010 06:15 AM PST

Appassionato di auto, faceva da navigatore a Alessandro Ciardi, rimasto ferito. L'auto schiantata contro un muro.

MILANO - Franco «Ballero» Ballerini, 45 anni, c.t. della nazionale italiana di ciclismo, è morto in un incidente avvenuto domenica mattina alle 8.45 nella zona di Larciano (Pistoia), dove stava partecipando a un rally. Lascia la moglie Sabrina e due figli, Gianmarco (16 anni) e Matteo (9). Ballerini, grande appassionato di auto, faceva da navigatore al pilota toscano Alessandro Ciardi, con il numero 10: erano tra i favoriti della gara. Per motivi ancora da chiarire la loro auto, una Renault New Clio Sport R3 della scuderia Alex Group, è uscita di strada in località Casa al Vento, nel comune di Serravalle Pistoiese, e si è schiantata contro il muro di una villa, in un tratto di strada collinare. Secondo una prima ricostruzione la Clio, uscendo da una curva, è salita sull'erba del bordo strada. Ciardi ha perso il controllo del posteriore e l'auto è andata a schiantarsi contro il muro a una velocità stimata tra i 100 e i 120 km orari. L'urto è avvenuto sul fianco destro, dalla parte di Ballerini. Il primo a giungere al Pronto Soccorso è stato il pilota Alessandro Ciardi, 35 anni, di Casalguidi, che ha riportato la frattura del bacino. Pur in condizioni serie, non corre pericolo di vita ed è costantemente monitorato dal personale medico dell'Ospedale di Pistoia. Sul copilota Ballerini le operazioni di stabilizzazione si sono prolungate sul luogo dell'incidente per scelta dei sanitari. E' purtroppo deceduto alle ore 10.15 all'ospedale cittadino, probabilmente per frattura del rachide cervicale.


LA PARIGI-ROUBAIX - Nato a Firenze l'11 dicembre 1964, Franco Ballerini aveva iniziato la carriera da professionista nel 1986. Nel 1989 partecipò per la prima volta alla classica Parigi-Roubaix, alla quale dedicò poi la sua carriera: dopo una drammatica sconfitta nel 1993 (si vide soffiare la vittoria in volata dal francese Gilbert Duclos-Lassalle, poi subì vari infortuni), la vinse due volte, nel 1995 e nel 1998, collezionando anche un secondo posto, un terzo, un quinto e un sesto. La passione per questa grande classica del nord gli è valsa la cittadinanza onoraria dalla città di Roubaix. Nel 2001, alla sua tredicesima e ultima partecipazione, nonché ultima gara della sua carriera, i tifosi francesi accolsero il suo ingresso nel Velodromo del Nord di Roubaix con una vera e propria ovazione, benché fosse solo 32º: lui si tolse la giacca scoprendo la sottomaglia sulla quale campeggiava la scritta «Merci Roubaix».


LE VITTORIE - Ballerini non potè mai affrontare le grandi corse a tappe a causa dell'allergia al polline, che lo costringeva a evitare la parte centrale della stagione. Nel suo palmares figurano anche la Tre Valli Varesine dell' 87; la Parigi-Bruxelles, il GP Americhe a Montreal di Coppamondo e il Giro del Piemonte del ' 90; la tappa di Morbegno al Giro e il Romagna del ' 91. Cinque le sue presenze in Nazionale da corridore: 4 da titolare, una da riserva. Dall'agosto del 2001, pochi mesi dopo l'abbandono delle competizioni, era alla guida della Nazionale italiana Professionisti, che ha portato alla vittoria del titolo mondiale a Zolder con Mario Cipollini (2002), a Salisburgo (2006) e a Stoccarda (2007) con Paolo Bettini e a Varese (2008) con Alessandro Ballan, e del titolo olimpico ad Atene con Paolo Bettini (2004). Sotto la sua guida la nazionale ha vinto nove medaglie.

PENSAVA A MELBOURNE - Il 16 novembre scorso, Ballerini aveva fatto il primo sopralluogo sul percorso dei Mondiali strada e crono che si terranno in autunno a Melbourne, in Australia. Aveva notato alcune pendenze consistenti: «All'arrivo arriveranno solo i velocisti più in forma», aveva previsto. «Solo chi arriverà in piena forma e avrà gambe e cuore potrà giocarsi la vittoria nella volata finale». Purtroppo non potrà vederla. Oltre che per le sue doti sportive, Ballerini era noto anche per la sua attività nel volontariato: nel 1995 aveva ricevuto il premio «Sportivo più» ed era stato testimonial per l'associazione S.O.S. Villaggi dei Bambini, che accoglie i minori in difficoltà.

Lo strazio di Paolo Bettini: i due ciclisti erano uniti dalla passione per il rally (Ansa)

LA PASSIONE PER IL RALLY - La passione di Ballerini per il rally era nata circa due anni fa: aveva convinto anche l'amico Paolo Bettini, campione mondiale e olimpico di ciclismo, col quale aveva disputato sei gare di rally. Quella in cui era impegnato come navigatore di Ciardi sarebbe stata la prima edizione del Rally Ronde di Larciano: la gara è stata annullata. Vi erano iscritti un centinaio di equipaggi. I Rally Ronde sono una particolare tipologia di gare: una sola prova speciale da correre quattro volte. Vi sono ammesse tutte le categorie di vetture, comprese le World Rally Car, la più forte evoluzione tecnica delle vetture da corsa, le protagoniste del Mondiale Rally. Quella di domenica doveva essere una prova altamente tecnica, su un percorso ad anello lungo poco più di 10 chilometri tra le colline della zona. Per circa metà del suo sviluppo, il tracciato non era mai stato percorso da una vettura da corsa. Sabato i concorrenti avevano avuto la possibilità di effettuare una ricognizione.

IL LUTTO - Il presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, «certo di interpretare il sentimento di tutti gli affiliati e tesserati - si legge in una nota della Fci - invita ad osservare un minuto di silenzio per commemorare il Direttore Tecnico della Nazionale Franco Ballerini in tutte le manifestazioni ciclistiche programmate sul territorio nazionale». La Commissione Sportiva Automobilistica Italiana Aci-Csai, nell'esprimere il proprio cordoglio, «ritiene che sia opportuno sospendere ogni attività agonistica prevista nel week end in segno di lutto, affidandosi alla sensibilità dei singoli organizzatori, perché procedano in tal senso».

IL CORDOGLIO DEGLI AMICI - La camera ardente è stata allestita all'Ospedale del Ceppo di Pistoia. Il primo ad arrivare, in lacrime, è stato Alfredo Martini, poi Paolo Bettini, Luca Scinto e tantissimi altri amici. «Ho perso un grande amico, anzi un fratello», ha detto Bettini, ricordando che quando correva in bicicletta Ballerini «ha rischiato la vita mille volte. Correva la Roubaix senza casco, si buttava in discesa sulle strade delle Dolomiti e non ha mai avuto problemi. Il destino lo ha preso ora in un momento di divertimento in cui coltivava la sua passione per i motori. È stato lui ad avvicinarmi al mondo dei rally. Se c'era una cosa a cui Franco teneva era la sicurezza. Mai un azzardo». «Era come un figlio per me, come un parente stretto per la mia famiglia», ha detto Alfredo Martini, storico commissario tecnico della nazionale di ciclismo. «Ballerini - prosegue Martini - non mancava di passare da casa mia due o tre volte alla settimana: un caffè, un saluto, due chiacchiere. Per le nostre bambine (le nipotine) era diventato uno di famiglia». Martini ricorda un retroscena dell'approdo di Ballerini alla guida della nazionale, dove arrivò dopo il triennio con Antonio Fusi sull'ammiraglia azzurra. «Quando il presidente federale Giancarlo Ceruti mi chiese un consiglio su chi scegliere per la successione di Fusi, gli risposi: non darò una rosa, ma un nome solo, Ballerini».

IL RICORDO - La tragica notizia ha raggiunto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, mentre era in partenza per Vancouver, in vista delle Olimpiadi invernali. «Sono sgomento - ha detto Petrucci - Franco era una persona straordinaria sotto tutti gli aspetti: non era solo un grande ct, era anche un grande amico. E questo non sempre succede tra dirigenti e tecnici. Non solo il mondo del ciclismo, ma tutto lo sport piange ora una grande persona. Di lui ho tanti ricordi, ma un'immagine adesso mi torna incessantemente agli occhi: io che alle Olimpiadi di Atene vengo lanciato in aria da Ballerini dopo la vittoria di Bettini, nel primo giorno di gara dei Giochi». «Era una grande e bella persona - racconta il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi - con una capacità tecnica straordinaria. Il giorno prima delle gare era capace di prevedere l'andamento della corsa con un'abilità incredibile. Con lui il ciclismo italiano ha ottenuto una serie inavvicinabile di vittorie, nonostante questo è rimasto sempre umile. Purtroppo, dopo Castagnetti, è un altro grandissimo tecnico che lo sport italiano perde».

http://www.corriere.it/

Concurso Fotográfico Grande Italia 150 anni - Imigrantes em Leopoldina, MG

 

Imigrantes em Leopoldina, MG

Concurso Fotográfico Grande Italia 150 anni

Posted: 07 Feb 2010 04:22 AM PST

 

O informativo Oriundi divulgou, esta semana, a realização de um concurso internacional de fotografia.

As comemorações dos 150 anos da unificação da Itália (1861-2011), que terão início no segundo semestre de 2010, é tema de um concurso no Brasil que envolve escolas de nível primário e secundário. O projeto "Grande Italia 150 anni" é destinado às escolas de países nos quais a imigração italiana foi significativa, entre eles, o Brasil.

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