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- La Ru486 arriva in Italia
- Roma: 100 sl storici Cielo Filho sotto i 47"
- Cielo é ouro com recorde mundial
Posted: 30 Jul 2009 04:44 PM PDT Il ginecologo Silvio Viale mostra una confezione di Ru486 (Emmevi) La Ru486 arriva in Italia . Dura condanna del Vaticano. ROMA - La Ru486 arriva in Italia. Dopo una riunione durata più di quattro ore, è arrivato giovedì in tarda serata il via libera a maggioranza (quattro contro uno) dall'Agenzia italiana del farmaco alla pillola abortiva. Il Consiglio di amministrazione dell'Aifa ha infatti approvato l'immissione in commercio nel nostro Paese del farmaco già commercializzato in diverse altre Nazioni. Nel Cda dell'Aifa hanno votato a favore della pillola il presidente Sergio Pecorelli e i consiglieri Giovanni Bissoni, Claudio De Vincenti e Gloria Saccani Jotti. Ad esprimersi negativamente è stato invece Romano Colozzi, assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia. La Ru486 potrà essere utilizzata in Italia solo in ambito ospedaliero, così come la legge 194 prevede per le interruzioni volontarie di gravidanza. Nelle disposizioni, ha spiegato l'assessore Bissoni, c'è un «richiamo al massimo rispetto della legge 194 e all'utilizzo in ambito ospedaliero. Dopo una lunga istruttoria è stato raccomandato di utilizzare il farmaco - ha aggiunto - entro il quarantanovesimo giorno, cioè entro la settima settimana». Entro questo termine, infatti, le complicanze per l'uso del farmaco sono sovrapponibili a quelle dell'aborto chirurgico, ha concluso l'assessore. LA CONDANNA DEL VATICANO - Ancora prima che l'Aifa si pronunciasse, il Vaticano era tornato all'attacco contro la pillola abortiva. L'Osservatore Romano aveva affrontato in mattinata il nodo della Ru486 riportando le preoccupazioni espresse dalla sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella. «La decisione dell'Aifa a favore della commercializzazione - secondo il sottosegretario, non è scontata, alla luce delle 29 morti tra donne in vari Paesi del mondo causate dalla Ru486. Sulla sicurezza della pillola, dunque, "persistono molte ombre"», ha scritto il quotidiano vaticano. È stato poi monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Academia pro Vita, a spiegare che l'uso della pillola in questione comporta la scomunica per le donne che vi fanno ricorso così come per i medici che l'hanno prescritta perché la sua assunzione è analoga a tutti gli effetti dell'aborto chirurgico. «Dal punto di vista canonico è come un aborto chirurgico» sottolinea il vescovo. «L'assunzione della Ru486 equivale ad un aborto volontario con effetto sicuro, perché se non funziona il farmaco c'è l'obbligo di proseguire con l'aborto chirurgico. Non manca nulla. Cosa diversa è la pillola del giorno dopo, che, pur rivolta ad impedire la gravidanza, non interviene con certezza dopo che c'è stato il concepimento. Per la Ru486, quindi, c'è la scomunica per il medico, per la donna e per tutti coloro che spingono al suo utilizzo». «Rimango allibito dall'atteggiamento dell'Aifa (agenzia italiana per i farmaci)» ha anche detto Sgreccia e « spero - ha aggiunto - che ci sia un intervento da parte del governo e dei ministri competenti» perché la pillola abortiva RU486 «non è un farmaco, ma un veleno letale». «L'AGGRAVANTE DEL RISCHIO PER LA MADRE» - La pillola«ha effetto abortivo, quindi valgono - prosegue Sgreccia - tutte le considerazioni che valgono quando si parla di aborto volontario. C'è, inoltre, un'aggravante che dovrebbe far riflettere anche chi appoggia la legalizzazione dell'aborto chirurgico, ed è il rischio per la madre. Più di venti donne sono morte per effetto della somministrazione di questa sostanza. Questo farmaco assume, quindi, la valenza del veleno. È una sostanza non a fine di salute, ma a fine di morte. Si va contro la regola fondamentale della vita della madre. Bisognerebbe, per questo motivo, sospendere tutto. Inoltre - prosegue il vescovo - si cerca di scaricare sulla donna sola la responsabilità della decisione. Si torna a una forma di privatizzazione dell'interruzione di gravidanza. All'inizio si è legalizzato l'aborto proprio per toglierlo dalla clandestinità, ora il medico se ne lava le mani e il peso di coscienza ricade sulla donna». «SULL'AIFA PRESSIONI POLITICHE ED ECONOMICHE» - Sgreccia poi non ha dubbi sulle cause che spingono l'Aifa alla liberalizzazione del farmaco: si tratta, secondo il presule, di «pressioni politiche ed economiche». Corriere della Sera |
Roma: 100 sl storici Cielo Filho sotto i 47" Posted: 30 Jul 2009 10:02 AM PDT |
Cielo é ouro com recorde mundial Posted: 30 Jul 2009 09:56 AM PDT O brasuca César Cielo voa na piscina, ganha o ouro com 46s91 e bate o recorde mundial da prova. Em segundo lugar terminou o francês Alain Bernard, que ficou com a prata - 47s12. O outro francês Frederick Bousquet pegou a bronze - 47s25. O brasileiro Nicolas Oliveira ficou em oitavo lugar. César Cielo tem pressa. Para alguém tão acostumado à velocidade, a final dos 50m livre no sábado ainda parece um futuro distante. E se a prova favorita demorava a chegar, Cielo resolveu descontar a pressa nos 100m. Azar dos concorrentes. Em 46s91, o brasileiro foi e voltou na piscina do Foro Itálico para bater o recorde mundial da prova e garantir o primeiro ouro do país no Mundial de Esportes Aquáticos, em Roma. Na cerimônia de premiação, Cielo subiu no palanque branco com um largo sorriso no rosto. Abraçou os franceses Alain Bernard e Frederick Bousquet, que completavam o pódio, e recebeu sua histórica medalha de ouro. Cantou o Hino Nacional até a metade, e a partir dali se dedicou à missão de segurar o choro. Foi por pouco tempo. Quando a primeira lágrima caiu, as arquibancadas explodiram em aplausos para o maior nadador brasileiro de todos os tempos. Lá se vão 27 anos desde que o país conquistou seu último – e até então único – ouro em Mundiais. Foi com Ricardo Prado, em 1982, no Equador. Aos 17 anos, ele nadou os 400m medley em 4m19s78 e bateu o recorde mundial. Cielo, no entanto, é o primeiro brasileiro a ser campeão mundial e olímpico. Favorito para vencer a prova, Alain Bernard conquistou a prata com 47s12, e o bronze ficou com Frederick Bousquet em (47s25). Assim que bateu em primeiro, Cielo arrancou a touca e vibrou muito olhando para as arquibancadas. Com o peito todo vermelho, fruto dos tradicionais tapas antes da prova, o brasileiro deixou a piscina exausto, com as pernas doendo, mas com a certeza do dever cumprido. Exausto, ele festejou o feito. - É sensacional. São dois anos na minha carreira para entrar para a história. Cresci assistindo ao Gustavo Borges nadando essa prova, não tem nada igual. É um sonho sendo realizado. Estou doendo muito agora, minha perna dói, está difícil até de pensar. Valeu a pena. Deu certo de novo. Agora é comemorar com a maior alegria que eu poderia ter - afirmou Cielo, com a fala ofegante e o sorriso aberto. GloboEsporte.com |
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