Blog do Ale' Italia |
- Caso Battisti: a decisão é de Lula
- Mania por chocolate vence até a dor
- Iran, assalto all'ambasciata italiana
- Iran, miliziani all'ambasciata italiana «A morte l'Italia, a morte Berlusconi»
- Itália diz que sua embaixada no Irã foi atacada
- Palavrão em campo será punido com cartão vermelho na Itália
Caso Battisti: a decisão é de Lula Posted: 10 Feb 2010 12:44 AM PST Brasília, Ansa - O ministro brasileiro da Justiça, Tarso Genro, disse ontem que caberá ao presidente Luiz Lula da Silva decidir o destino do ex-ativista italiano Cesare Battisti, cuja extradição foi solicitada por Roma. Ex-integrante do grupo Proletários Armados pelo Comunismo (PAC), Battisti foi condenado à prisão perpétua em seu país por quatro assassinatos. Em 2007, o italiano foi preso no Brasil e o governo italiano solicitou sua deportação junto ao Supremo Tribunal Federal (STF). O STF decidiu a favor da extradição de Battisti, mas reconheceu ao presidente tomar a decisão final. O ministro da Justiça disse ontem (9) que a prerrogativa sobre o destino de Battisti "é do Executivo, o presidente dará a palavra final", ao se despedir da imprensa em seu último dia à frente da carteira. Genro defendeu o asilo a Battisti em janeiro de 2009, o que abriu uma crise diplomática com o governo italiano, que chamou seu embaixador Michele Valensise para consultas em Roma. |
Mania por chocolate vence até a dor Posted: 10 Feb 2010 12:35 AM PST Roma, Ansa - O chocolate pode se tornar uma paixão ou um vício, que permite inclusive superar a dor, desde que seja possível abocanhá-lo. É o que demonstra um estudo italiano, para quem as dependências e os distúrbios alimentares, como as toxicodependências, podem ser tão fortes a ponto de superar estímulos desagradáveis e dolorosos, só para satisfazer o próprio desejo do alimento proibido. O estudo foi realizado no IRCCS Fundação Santa Lucia de Roma e dirigido por Rossella Ventura, da Universidade de L'Aquila. Ao chocolate se atribuíram uma série de propriedades tão saudáveis a ponto de fazer esquecer o quanto este alimento seja prejudicial à silhueta. Nos últimos anos uma série de estudos elogiou o chocolate pelos seus efeitos benéficos sobre o sistema cardiovascular e em geral pelos efeitos positivos induzidos pelo seu alto teor de antioxidantes, especialmente em se tratando do tipo amargo. Mais recentemente também se descobriu que o chocolate é um analgésico, porque os ratos de laboratório não sentiam os estímulos dolorosos (produzidos pelo calor no chão das gaiolas, e portanto sob suas patinhas) ao comer chocolate. Agora o estudo italiano diz mais uma coisa: os cientistas demonstraram que os ratinhos 'chocólatros' venciam a dor produzida por pequenos choques elétricos só para comer o chocolate colocado na câmara 'eletrificada'. Primeiro induzimos os ratos a desenvolver uma compulsão por chocolate, explicou Ventura à ANSA, submetendo-os a forte restrição calórica (dieta rígida) por um determinado período. Depois os pesquisadores observaram o comportamento destes ratos viciados em chocolate em relação a outro estímulo irritante: uma leve corrente elétrica induzida nas gaiolas contendo o chocolate. Os chocólatras superaram sem hesitar o incômodo só para pegar o chocolate. Já os ratinhos não viciados se recusaram a enfrentar a 'corrente' e desistiram do chocolate para não se 'queimarem'. Por fim os especialistas verificaram que bloqueando no córtex pré-frontal medial o neurotransmissor noradrenalina, os ratinhos viciados perdiam o interesse pelo chocolate e já não estavam dispostos a enfrentar os choques elétricos para comê-lo. A descoberta, segundo Ventura, indica a possibilidade de que, modulando a noradrenalina, é possível contribuir para o controle dos transtornos alimentares. |
Iran, assalto all'ambasciata italiana Posted: 09 Feb 2010 02:49 PM PST Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, durante un'audizione al Senato Analoghe manifestazioni dei paramilitari agli ordini del pasdaran, anche in altre sedi diplomatiche Teheran, tentato assalto all'ambasciata italiana in azione miliziani basiji: "Morte a Berlusconi" Il governo iraniano ha convocato l'ambasciatore Bradanini per protestare contro le parole usate da Berlusconi durante la sua recente visita in Israele ROMA - Decine di miliziani basiji, che non fanno parte delle forze armate iraniane, ma solo sostenitori del governo del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, hanno tentato di dare l'assalto all'ambasciata italiana a Teheran, lanciando pietre e al grido di "Morte all'Italia, morte a Berlusconi" . La notizia è stata data, durante un'audizione in Senato, dal ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha annunciato di aver dato disposizione al nostro ambasciatore a Teheran, Alberto Bradanini, di non partecipare alle cerimonie di giovedì in occasione del 31mo anniversario della Repubblica islamica. Manifestazioni analoghe sono avvenute anche davanti le ambasciate di Francia e Olanda. Il nostro ambasciatore precisa. "In realtà non si è trattato di un vero e proprio assalto, ma di una manifestazione che è durata una ventina di minuti. Poi, tutto è rientrato, non c'è stato nessun danno a persone o a cose". Sono le dichiarazioni a caldo a Radio Capital dell'ambasciatore italiano a Teheran, Alberto Bradanini. "I manifestanti hanno gridato questi slogan e frasi un pò ingiuriose ("Morte a Berlusconi e morte all'Italia") che normalmente vengono utilizzate in questo tipo di manifestazioni, che sono orchestrate, ripeto, orchestrate dal regime. Anche 3 o 4 anni fa ci sono state manifestazioni simili. Comunque non siamo preoccupati". La difesa della polizia iraniana. E' stato Franco Frattini a precisare che sono stati proprio gli agenti della polizia iraniana a "scongiurare l'assalto vero e proprio all'ambasciata" italiana. E ha assicurato che, grazie a questo intervento, "non ci sono danni seri" alla nostra sede diplomatica. Il governo di Teheran chiama il nostro ambasciatore. Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato domenica l'ambasciatore Bradanini per trasmettergli una protesta ufficiale per le parole pronunciate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella recente visita in Israele. Lo ha confermato il ministro Frattini: "Il nostro ambasciatore è stato convocato l'altro ieri (dalle autorità iraniane, ndr) per una protesta contro le parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in Israele. Noi ci siamo limitati a dire che sono frasi in cui tutta l'Italia crede profondamente. La garanzia della sicurezza dell'esistenza di Israele è un principio assoluto e indiscutibile". L'assalto. La manifestazione dei basiji iraniani è iniziata verso le 14,45, ora italiana, le 16,15 di Teheran. Sono stati lanciati sassi ed altri oggetti: i manifestanti hanno provato a divellere un cartello stradale, ma sono stati contenuti dalla polizia che, come in altre occasioni, in qualche modo fa da "cornice" a queste manifestazioni. Da tre anni non c'erano manifestazioni contro l'ambasciata italiana, mentre sono continuate quelle contro sedi di altri paesi. Lo stesso gruppo di manifestanti, dopo 20 minuti ha lasciato la sede diplomatica italiana e si è spostato verso quelle di Olanda, Germania e Gran Bretagna. Gridavano: "E' solo l'inizio". I manifestanti che hanno organizzato la protesta, prima di andarsene hanno gridato: "Se non cambierete, questo è solo l'inizio". Lo hanno riferito fonti diplomatiche italiane. Le stesse fonti hanno detto che una pietra è stata lanciata contro la sede diplomatica, ma non ha raggiunto il muro di cinta. Alcuni manifestanti hanno divelto il cartello con la scritta "Via Roma", una stradina che corre a fianco dell'ambasciata italiana, che era circondata da un folto schieramento di polizia. Frattini ha annunciato che è in atto "una consultazione europea per capire se vi sarà una sorta di osservazione diplomatica da parte delle cancelliere europea, ma credo che quello che è stato deciso dall'Italia sarà condiviso da altri Paesi, come Germania e Gran Bretagna". La reazione di Teheran. L'Iran reagisce con stizza alle dichiarazioni del ministro Frattini. A radunarsi di fronte alla rappresentanza italiana, afferma la tv di Stato "Press Tv", non erano miliziani basiji, come affermato dal capo della Farnesina, ma "studenti universitari" che chiedevano al Parlamento di limitare le relazioni con i governi che "interferiscono" nelle faccende dell'Iran. Le manifestazioni, si legge ancora, si sono tenute all'esterno delle ambasciate italiana e francese e gli slogan urlati erano : "Morte a Berlusconi" e Morte ai sostenitori del terrorismo". I manifestanti, afferma Press Tv citando la Fars, hanno lanciato uova e pomodori contro l'ambasciata francese. Press TV lascia che sia Frattini ad affermare che la polizia "ha fermato un assalto vero e proprio", ma sottolinea che, secondo diversi "osservatori", il riferimento del capo della diplomazia italiana ai basiji è "un altro deliberato tentativo messo in atto dai membri dell'Unione Europea di demonizzare e mancare apertamente di rispetto per il più importante corpo di difesa popolare iraniano, e dunque è un'offesa a tutti i cittadini iraniani". Cosa sono i basiji. Sono una forza paramilitare fondata dall'Ayatollah Khomeini nel 1979. Il basij sono di fatto una organizzazione di supporto e alle dirette dipendenze dell'Esercito dei Guardiani delle Rivoluzione Islamica iraniana, quelli comunemente conosciuti come pasdaran. In origine erano giovanotti di sesso maschile, considerati di età ancora immatura oppure troppo anziani per il servizio militare. Hanno avuto un ruolo importante durante la guerra Iran-Iraq per l'arruolamento dei volontari che si rendevano disponibili per attacchi a ondate contro gli Iracheni, in particolare nell'area di Bassora. Nella fase attuale la forza paramilitare viene impiegata per lo più come supporto alla polizia nell'ordine pubblico, oppure per organizzare le cerimonie religiose pubbliche dove svolgono attività di vigilanza sul rispetto della "morale islamica" e per prevenire e se necessario reprimere ogni forma di dissenso al regime religioso iraniano. L'organizzazione dei basiji ha struttura capillare ed è presente nella maggior parte delle città iraniane. Dal 1984, quando la querra tra Iran e Iraq erà esattamente a metà del travagliato tragitto, sarebbero stati addestrati circa 2,4 milioni di iraniani all'uso delle armi e al fronte ne furono mandati 450.000. Dopo quella guerra i basiji si riorganizzarono e divennero tra i primi garanti della sicurezza interna del regime iraniano islamico. |
Iran, miliziani all'ambasciata italiana «A morte l'Italia, a morte Berlusconi» Posted: 09 Feb 2010 02:39 PM PST Frattini: «La polizia ha evitato l'assalto». La tv di Stato: «Offende il popolo, l'ambasciata ha accolto dissidenti» L'ambasciata italiana a Teheran TEHERAN - «Si è appena svolta un'azione contro l'ambasciata italiana a Teheran. Alcune decine di basiji (la milizia paramilitare iraniana, ndr), travestiti da civili, hanno tentato di assaltare la nostra ambasciata a colpi di pietre e al grido di 'morte all'Italia, morte a Berlusconi'». L'annuncio del ministro degli Esteri, Franco Frattini, arriva nel primo pomeriggio durante un'audizione in commissione al Senato. Episodi simili sono avvenuti davanti alle sedi consolari di Francia, Olanda e Germania. L'intervento della polizia iraniana, spiega Frattini, ha «scongiurato l'assalto vero e proprio e non ci sono stati danni seri». Fonti diplomatiche italiane hanno precisato però che si è trattato di «una manifestazione ostile» e non di un tentato assalto. LE PAROLE DI BERLUSCONI - Il blitz segue di pochi giorni il duro attacco di Teheran contro Berlusconi, seguito alla visita del premier italiano in Israele. Una nota pubblicata sulla tv di Stato iraniana aveva parlato di «servigi resi ai padroni israeliani». Dal canto suo Berlusconi aveva detto che il presidente Ahmadinejad ricorda «personaggi nefasti del passato» (un chiaro accostamento ad Adolf Hilter). Frattini nega però che le parole di Berlusconi abbiano reso più tesi i rapporti con la Repubblica Islamica: «Purtroppo l'Iran ha rapporti problematici e complessi con l'intera comunità internazionale, il problema non sono i rapporti con l'Italia». AMBASCIATORE CONVOCATO - In ogni caso il ministero degli Esteri iraniano ha convocato per domenica l'ambasciatore italiano a Teheran per trasmettergli una protesta ufficiale proprio per le parole di Berlusconi. Teheran non avrebbe gradito in particolare il passaggio in cui il premier ha affermato che è nostro «dovere sostenere e aiutare l'opposizione». La tv di Stato attacca invece il ministro Frattini: a radunarsi di fronte alla rappresentanza italiana, afferma la Press Tv, non erano miliziani basiji, come affermato dal capo della Farnesina, ma «studenti universitari» che chiedevano al Parlamento di limitare le relazioni con i governi che interferiscono nelle faccende dell'Iran. Le manifestazioni, si legge ancora, si sono tenute all'esterno delle ambasciate italiana e francese e gli slogan urlati erano: «Morte a Berlusconi» e «Morte ai sostenitori del terrorismo«. I manifestanti hanno lanciato uova e pomodori contro l'ambasciata francese. Secondo Press Tv il riferimento del capo della diplomazia italiana ai basiji è «un altro deliberato tentativo messo in atto dai membri dell'Unione Europea di demonizzare e mancare apertamente di rispetto per il più importante corpo di difesa popolare iraniano, e dunque è un'offesa a tutti i cittadini iraniani». CANCELLATA "VIA ROMA" - Questo il racconto dell'agenzia di stampa iraniana Fars: «Gli studenti, dopo aver protestato contro l'ambasciata francese, sono andati di fronte a quella italiana, dimostrando contro il governo italiano, accusandolo di aver ingerito nelle questioni interne offrendo sostegno agli oppositori della Repubblica Islamica. Gli studenti hanno poi lanciato slogan contro l'Italia e i suoi governanti. In seguito hanno cercato di demolire la targa indicante la via vicina all'ambasciata italiana, via Roma, ma sono stati fermati dalla polizia iraniana. Tuttavia gli studenti sono riusciti a raggiungere parzialmente il loro obiettivo, cancellando la parola "Roma" dalla targa. "Così, ha detto uno degli studenti, il nome di Roma non comparirà più su una via di Teheran"». "RIFUGIO DI DISSIDENTI» - L'agenzia Irna afferma invece che gli «studenti» hanno «letto un comunicato in cui accusano l'ambasciata italiana di essere diventata il rifugio dei dissidenti che, negli ultimi mesi, hanno sfidato il governo iraniano». Con la manifestazione, spiega l'Irna, hanno condannato la politica estera di Francia e Italia nei confronti dell'Iran, chiedendo al governo e al Parlamento di ridurre i rapporti diplomatici. Nella nota gli studenti ammoniscono il presidente del Consiglio Berlusconi: «Se la sua congiura anti-iraniana con Israele dovesse continuare, la Repubblica Islamica prenderà seri provvedimenti contro il suo governo». ANNIVERSARIO - Il ministro Frattini ha dato disposizione al nostro ambasciatore a Teheran, Alberto Bradanini, di non partecipare alle cerimonie di giovedì in occasione del 31mo anniversario della rivoluzione di Khomeini del '79. «È in corso un contatto a livello europeo - spiega il ministro - per una posizione comune, che credo ci sarà, per dare un segnale di preoccupazione forte. Il nostro ambasciatore non ci sarà». In ogni caso, «l'ambasciata ovviamente resta aperta, vediamo cosa succede, non pregiudichiamo le cose», ha assicurato il titolare della Farnesina, che ha definito «preoccupanti» gli slogan contro l'Italia e Berlusconi. Secondo fonti della Farnesina alla cerimonia di giovedì potrebbe partecipare il numero due dell'ambasciata. |
Itália diz que sua embaixada no Irã foi atacada Posted: 09 Feb 2010 02:31 PM PST Dezenas de pessoas, incluindo milicianos pró-governo, teriam atirado pedras contra o prédio. Da BBC O ministro do Exterior italiano, Franco Frattini, informou nesta terça-feira (9) que dezenas de pessoas, incluindo membros da milícia pró-governo iraniana Basij, tentaram atacar a embaixada da Itália em Teerã. Os milicianos, vestidos com roupas civis, atiraram pedras contra o prédio e gritaram "Morte à Itália" e "Morte à Berlusconi", de acordo com as declarações de Frattini em uma audiência do Senado italiano. A imprensa do Irã informou que um protesto ocorreu, mas não esclareceu se ocorreu algum tipo de violência. De acordo com correspondentes, o protesto pode estar ligado à promessa do primeiro-ministro italiano Silvio Berlusconi, de apoiar Israel e o pedido de sanções mais severas contra o Irã, durante uma visita do premiê italiano a Jerusalém na semana passada.Países ocidentais estão pressionando ainda mais o Irã devido ao seu programa nuclear. Nesta semana o governo iraniano anunciou o início do processo de enriquecimento de urânio a 20%. A Itália é o maior parceiro comercial do Irã na União Europeia. Entretanto, a companhia de energia italiana ENI já informou que vai se retirar do país. Sem danos Em seu pronunciamento durante uma audiência da comissão do Senado italiano sobre o Irã, Frattini afirmou que cerca de cem manifestantes "hostis" atiraram ovos e pedras contra a embaixada em Teerã e foram impedidos pela polícia de entrar no prédio.Frattini acrescentou que não houve "danos significativos" ao prédio da embaixada. "Estamos mantendo contato com a União Europeia" com o objetivo de "expressar a forte preocupação" causada pelo incidente, disse Frattini. Frattini acrescentou que a Itália cancelou a participação, na quinta-feira, dos eventos que marcam o aniversário da revolução islâmica no Irã. Segundo a agência iraniana de notícias Fars os manifestantes "condenam as ações do governo (italiano) ao apoiar os rebeldes e interferir com os negócios internos do Irã". Também ocorreram protestos em frente às embaixadas da França e da Holanda. A milícia Basij, formada por cerca de 90 mil voluntários é normalmente convocada para acabar com distúrbios por meio da força e esteve envolvida na repressão aos protestos contra a reeleição do presidente, Mahmoud Ahmadinejad. O país tem vivido um clima de tensão desde a reeleição de Ahmadinejad. |
Palavrão em campo será punido com cartão vermelho na Itália Posted: 09 Feb 2010 02:28 PM PST Eto'o lamenta um gol perdido: atacante e todos os atletas terão de controlar a língua no Italiano Federação anuncia ainda que vai usar vídeos dos jogos para punir aqueles que xingarem e não forem flagrados pela arbitragem Globoesporte.com Roma Nada de praguejar quando perder um gol, xingar quando um companheiro errar um passe, muito menos se referir a adversários ou à arbitragem com palavrões. A Federação Italiana anunciou nesta terça-feira que tornará oficial a decisão de que os jogdores "boca-suja" serão punidos com cartão vermelho nos jogos do Campeonato Italiano. A nova recomendação deverá ser cumprida pelos árbitros e, quando não forem, poderão ser avaliadas por uma comissão no dia seguinte. Os xingadores que não forem expulsos poderão também ser punidos com base nos vídeos dos jogos. - A ideia é melhorar o comportamento dentro de campo - explicou o presidente da federação, Giancarlo Abete. A Federação Italiana vai apertar o cerco também aos jogadores que exibem camisas com mensagens por baixo do uniforme do clube. Além do habitual cartão amarelo, eles serão também multados. |